
Accontentate sempre il vostro bambino, difendetelo anche se ha torto marcio e non rimproveratelo mai ... Il tema è serissimo, cioè l'educazione dei nostri figli, ma una volta tanto è trattato con sferzante ironia. Gustatevi il decalogo di Giovanni Notarnicola.
Care mamme e cari papà, volete veder crescere i vostri figli deficienti, debosciati e asociali? Seguite alla lettera il decalogo messo a punto da Giovanni Notarnicola, psicologo, psicoterapeuta e docente di riabilitazione motoria all'università di Firenze!
Il ‘manifesto’ del bravo genitore naturalmente è ironico, perché l’obiettivo del suo autore è quello di demolire certe abitudini errate e riportare l’attenzione dei genitori sui valori corretti da inculcare ai propri figli, mettendoli in guardia sulle conseguenze che certi comportamenti, anche se adottati con intenti positivi, possono avere sui nostri figli.
1 Fin dall'infanzia accontentatelo in tutto ciò che chiede così, alla prima rinuncia, gli verranno le convulsioni. Genitori, ma anche nonni e zii, sempre a corto di tempo da dedicare ai loro figli/nipoti, pensano di compensare a questa mancanza riempiendoli di regali e regalini: caramelle, cioccolatini, giochini e qualunque altra cosa venga ai bambini in mente, in un crescendo di richieste il più delle volte inutili. E invece, ogni volta che possiamo, cerchiamo di dedicare loro del tempo, per parlare, giocare insieme. E quando le loro richieste diventano troppe, bisogna avere il coraggio e la fermezza di dire di no, di far capire loro che non si può avere tutto.
2 Non insistete con la formazione morale: onestà, solidarietà, laboriosità, mansuetudine, sono caratteristiche per persone deboli. Se ci guardiamo intorno sembra quasi che nella nostra società chi va avanti siano solo i ‘furbi’, quelli che riescono ad ottenere tanto con poco, magari sgomitando a danno di chi sta vicino. Spetta a noi genitori far comprendere ai figli che non è con questi comportamenti che si ‘vince’ davvero o che si va avanti, perché i veri successi si fondano su valori ben più profondi. Confrontiamoci con loro, magari raccontando nostre esperienze o invitandoli a raccontare le loro, sottolineando aspetti positivi e negativi di ogni comportamento. Non lasciamo insomma che i bambini ‘bevano’ tutto quel che vedono all’esterno: i messaggi che potrebbero transitare non sono sempre dei migliori!
3 Raccogliete e riordinate voi ciò che lascia in giro, crescerà pensando che le responsabilità siano solo degli altri. E’ vero che a far da soli si fa più presto che non ad aspettare che lo facciano i nostri figli, però così non si responsabilizzeranno mai. Incoraggiamoli a rifarsi il letto, a rimettere a posto le costruzioni una volta finito di giocare o ad aiutare la mamma ad apparecchiare la tavola: anche se il risultato non sarà perfetto, andrà bene così. E quando vanno a scuola, evitiamo di portar noi lo zaino: non sarà certo quel peso, trasportato di solito per pochi metri fino a raggiungere l’auto, che potrà rovinargli la schiena! “Attenzione, però: le richieste non vanno fatte come un ricatto” mette in guardia il porf. Notarnicola! “Non diciamo: ‘se metti in ordine la tua stanza ti compro… se non metti a posto non ti faccio…’; si deve mettere a posto perché è giusto che sia così, senza l’obiettivo di ottenere qualcosa in cambio”.