"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni
Grazie a tutti per la collaborazione
mercoledì 10 dicembre 2014
E' la furia del gigante Tifeo a risvegliare l'Etna
Il Mito
Tifone, sconfitto dal Re degli Dei, è stato imprigionato da Zeus sotto il vulcano in una sorta di crocefissione. Ecco il mito che spiega il motivo delle continue eruzioni e delle scosse di terremoto nell'Isola
Quando l'Etna si risveglia ad uscire dal sonno è in realtà il gigante Tifeo (o Tifone), costretto in eterno a sostenere su di sé il peso della Sicilia, in una sorta di crocefissione voluta dal re degli Dei. Viene spiegato così il motivo delle continue eruzioni del vulcano e delle scosse di terremoto nell'Isola.
Il mito di Tifeo è la storia di una lotta che si conclude con la sconfitta del gigante e che, fuggendo in Sicilia, viene inseguito e imprigionato per sempre sotto l'Etna. La tradizione popolare vuole, infatti, che Tifone sostenga la Sicilia in posizione supina con la testa verso est, i piedi verso ovest e le due braccia tese lungo il corpo nell'asse nord-sud. Ecco quindi Tifone sorreggere Messina con la mano destra, Pachino con la sinistra, Trapani è poggiata sulle sue gambe e il cono dell’Etna sta proprio sulla sua bocca, rivolta verso l’alto. Ogni volta che si infuria, Tifeo fa uscire fuoco e lava dall’Etna e ogni suo tentativo di liberarsi dalla prigionia eterna corrisponde ai movimenti tellurici dell'Isola.
Tifeo è figlio di Tartaro, personificazione degli Inferi, e di Gea, la Madre Terra. Dal giorno della sua nascita, il gigante mostruoso con centinaia di teste di drago, è stato destinato dalla madre a una lotta senza quartiere contro Zeus, colpevole di aver sconfitto i Titani, anch’essi figli di Gea.
Nel corso di una delle tante lotte, Tifeo fugge verso oriente per riordinare la sua strategia e si ferma in attesa. Ma la lotta con Zeus ricomincia e questa volta il gigante riesce a strappare l'arma dalle mani del Re degli Dei. Taglia i tendini dei piedi e delle mani di Zeus e lo scaraventa dentro una grotta in dell’Asia Minore. Zeus riceve però l’aiuto di Hermes e Pan che ritrovano i suoi tendini e lo riportano sull’Olimpo, pronto a ricominciare il confronto.
Forse Tifeo avrebbe vinto ancora una volta, ma il fato ci mette lo zampino. Sul monte Nisa le Moire, lo rifocillano con frutti destinati ai mortali. Lui, creatura divina, al contatto diretto con quel cibo, inizia a perdere le forze. Zeus approfitta dell’occasione e ferisce profondamente il gigante che inizia a perdere sangue. Tifone fugge in Sicilia, ma il Re degli dei lo insegue e lo imprigiona per sempre sotto l’Etna.
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