....Forse un giorno la smetteremo, almeno me lo auguro, di mortificare i nostri studenti con l’esercizio, sciocco e diseducativo, del tema in classe, con quel triste cerimoniale che lo accompagna: foglio di protocollo, dizionario e guai a chi copia. Occorre leggere e interpretare la realtà con onestà intellettuale e con maggiore attenzione. Quando scrivono i nostri ragazzi? A casa? Mai. Lo fanno a scuola. Purtroppo con il tema e due o tre volte al quadrimestre. Rare occasioni nelle quali vengono immediatamente travolti dalla nostra ansia di misurazione. Pazzesco!La mia generazione non sa scrivere. In molti posti di lavoro, quando si tratta di preparare una lettera o di fare una relazione, in genere, ti ritrovi come un pirla e solo con quell’incombenza. La delega, in questi casi, è spontanea. È così difficile avviare nelle nostre scuole un laboratorio di scrittura? Non costa nulla. Facciamolo! Ma quattro o cinque volte al mese e con due momenti di valutazione nel quadrimestre. L’obiettivo non è quello di misurarli a ogni tentativo di scrittura, ma di appassionarli a questo esercizio. Vivaddio, che si tengano sul banco quello che vogliono. Devono imparare a scrivere! A tritare e a sbrogliare le informazioni. Che è poi quello che facciamo, ogni volta, noi adulti quando dobbiamo preparare un articolo, scrivere un libro o altro.Un insegnante competente e autorevole riesce a comprendere se un ragazzo ha lavorato, se si è impegnato a dare forma di scrittura a idee, immagini ed emozioni personali. Sogno una scuola alla rovescia. Un laboratorio di ricerca con insegnanti competenti, ma senza certezze assolute. Formatori che, ogni tanto, sappiano dire: «Questo argomento, cari ragazzi, non lo conosciamo bene nemmeno noi. Approfondiamolo insieme. Avviamo una ricerca ...»...
http://www.corriere.it/scuola/medie/14_dicembre_20/aboliamo-tema-classe-cambiamo-sistema-voti-e00cdc34-886b-11e4-b064-a02e4007228e.shtml