
La scuola primaria ha un valore essenzialmente formativo, il voto (numerico in particolare) si conforma invece come giudizio. Non è una valutazione ma un punteggio dato al bambino sulla base dei contenuti appresi. La scuola deve invece lavorare su un piano diverso: supportare i punti di debolezza per migliorarli e puntare su quelli di forza. Il lavoro complesso della crescita e della maturazione nella fase dell'età evolutiva non può avere come sistema di valutazione una scala numerica (come nella scuola dei primi del '900...). Pensiamo a forme articolate di valutazione discorsiva, che si avvalga di colloqui con famiglia e bambino stesso, che utilizzi strumenti di verifica volti al miglioramento e una successiva valutazione che sia davvero formativa e che dia SENSO all'esperienza di apprendimento. Se vogliamo riferimenti pratici: le scuole più all'avanguadia (pensiamo ai Paesi scandinavi) non hanno il voto; sistema mai preso in considerazione, ed anzi fortemente contestato, dai grandi pedagogisti ed educatori della nostra storia. Elisabetta lombardo