"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

lunedì 29 dicembre 2014

Ecco l'invasione degli ultracibi

Ecco l'invasione degli ultracibi  DI EMANUELE COEN

Bistecche sintetiche, maionese senza uova, spaghetti in 3D, latte iperproteico. Le biotecnologie rivoluzionano l’alimentazione. In un pianeta sempre più famelico.
ande come una pallina da ping pong, la “ wikipearl ” siscioglie in bocca a contatto con la saliva. Il guscio è commestibile e racchiude yogurt, formaggio, oppure gelato. Zero packaging, impatto ambientalequasi nullo: sugli scaffali dei supermercati bio Whole Foods, negli Stati Uniti, una confezione da due “conchiglie” costa quattro dollari. È l’ultima invenzione di WikiFoods, la startup di Cambridge fondata da David Edwards, un biologo che insegna a Harvard. La pallina ecosostenibile non cambierà le sorti dell’umanità, ma per il newsmagazine americano “Time” è una delle 25 invenzioni più importanti del 2014: il segno che, d’ora in poi, il mondo del cibo non sarà più come lo abbiamo conosciuto finora.
La biotecnologia, infatti, sta rivoluzionando lo scenario dei prodotti alimentari, nei Paesi avanzati e in quelli emergenti. Nel settore degli ogm, ma soprattutto in quello dei cibi naturali, accettati con maggior favore dall’opinione pubblica. Le industrie agroalimentari e i “food lab” delle startup sfornano novità a getto continuo: bistecche sintetiche ricavate da cellule staminali bovine, maionese senza uova, hamburger vegetali al gusto di carne per vegani e vegetariani, spaghetti stampati in3D.
E ancora, diavolerie come Fairlife, il “superlatte” che Coca Cola si prepara a lanciare nel 2015: contiene il 50 per cento di proteine in più, il trenta per cento degli zuccheri in meno, molto calcio e zero lattosio.
Con la diffusione di allergie, intolleranze alimentari e celiachia, inoltre, già da tempo è esploso - anche in Italia - il mercato degli integratori alimentari e dei cibi “gluten-free”. In un contesto del genere, in cui il marketing ha un ruolo preponderante, ha un sapore romantico il libro “In difesa del cibo” (Adelphi editore), in cui Michael Pollan spara a zero contro gli eccessi del nutrizionismo e invita tutti a «non mangiare nulla che la vostra bisnonna non riconoscerebbe come cibo».

A TAVOLA IN NOVE MILIARDI
Se l’invasione degli “ultracibi” è già cominciata, cosa mangeremo nel 2050? La domanda è d’obbligo, visto che in quella data la popolazione mondiale raggiungerà quota nove miliardi e cento milioni, un bel balzo rispetto ai sette miliardi di oggi. Ed è una questione di stretta attualità alla vigilia di Expo 2015, a Milano, il cui tema è “Nutrire il pianeta-energia per la vita”. Nei prossimi decenni la crescita demografica sarà concentrata nei Paesi emergenti e nelle grandi città. Risultato: secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), la produzione alimentare per nutrire tutti dovrà aumentare del 70 per cento, spinta soprattutto dai consumi delle cinque nazioni in cui la classe media diventerà più ricca: Cina, India, Indonesia, Nigeria, Pakistan. Da 2.800 calorie consumate al giorno, le stime dicono che nel 2050 si passerà a 3.500. Con le dovute differenze, lo scenario evoca il film di fantascienza “Interstellar” di Christopher Nolan, in cui un gruppo di astronauti abbandona la Terra, priva di cibo a causa dei cambiamenti climatici. E parte alla scoperta di nuove risorse.
http://espresso.repubblica.it/visioni/societa/2014/12/23/news/l-invasione-degli-ultracibi-1.193102