"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
...................................................................................................
GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

domenica 21 gennaio 2018

Il potere dell’educazione affettiva: la gentilezza come scelta


“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”.

pexels-photo-233223

E’ una frase del Dr Wayne W. Dyer, uno psicoterapeuta americano, che continua a ritornarmi in mente, da quando l’ho sentita recentemente nel film “Wonder” (di cui abbiamo parlato anche qui). Scegli di essere gentile. Ne è convinto anche August, il bambino protagonista, affetto da una grave patologia congenita, costretto a subire decine di operazioni e a convivere con un aspetto fisico considerato “non normale”. La famiglia vive con ansia l’inserimento del proprio figlio al primo anno di scuola media, col conseguente dramma, che coinvolge tutti i componenti, della difficoltà di trovare inclusione e accoglienza da parte del gruppo dei coetanei.
Ma cosa è la gentilezza? E a cosa serve? Secondo il dizionario Treccani la gentilezza è un insieme di atti, espressioni, gesti di amabilità, garbo e cortesia ed è l’opposto dell’insolenza, della prepotenza, dell’impertinenza. Chi è gentile, insomma, mette in atto una serie di comportamenti, nei confronti degli altri che hanno alla base dei sentimenti importanti, come l’altruismo, l’onestà, la generosità e l’empatia. Si parla, oggi, moltissimo di bullismo, di cyber-bullismo e di violenza verbale, oltre che fisica, messi in atto da ragazzini anche di scuola primaria (quindi davvero molto piccoli) nei confronti di coetanei definiti “deboli” o “diversi”, che diventano vittime, spesso silenziose di questo meccanismo pericoloso. Il web rappresenta un mezzo affascinante, e allo stesso tempo subdolo, perché l’insulto, la diffamazione, la calunnia, la “presa in giro” assumono un aspetto più ampio e difficile da arginare.

Certamente le scuole si stanno attrezzando per conoscere, innanzitutto, questi nuovi fenomeni sociali e per porvi rimedio o, quanto meno, per non trascurare quei segni anticipatori, quelle avvisaglie che possono nascere silenziose tra i banchi e in rete. Guardando il film Wonder, ho capito che abbiamo