"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

sabato 4 febbraio 2017

Dietro ogni bambino difficile si cela un forte disordine emotivo...

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Dietro ogni bambino difficile si cela un forte disordine emotivo che, la gran parte di volte, si manifesta con rabbia e disobbedienza che per genitori e insegnanti sono difficili da affrontare.
Può succedere che mamma e papà, confusi dall’atteggiamento del bambino difficile, possano alzare la voce o cadere nella tentazione di assegnare castighi al piccolo. In queste circostanze, castighi e litigi non fanno altro che rendere più intense le emozioni negative del bambino. Punizioni e ramanzine possono ledere l’autostima del bambino difficile e addirittura innescare un senso di frustrazione che con il passar del tempo potrebbe cronicizzarsi.Ogni bambino si porta dietro il suo bagaglio emotivo, fin dalla nascita, anche se non ha molte esperienze di vita dirette, ha riempito il suo bagaglio con le impressioni di chi lo circonda. Un gioco di impressioni molto complesso, impossibile da decodificare ma la realtà è una: alcuni bambini necessitano di attenzioni più di altri e guai a negare attenzioni a un bambino bisognoso!
Il bambino difficile: il bambino che ha più bisogno

Un bambino difficile non conosce la sensazione di stare bene con se stessi e non va affatto ignorato. Allora come bisogna comportarsi con un bambino difficile?

Innanzitutto bisogno riconoscere di avere un figlio che ha maggiori esigenze. Parliamo di bambini che piangano spesso, dormono meno del previsto, hanno reazioni esagerate agli eventi e
possono passare dalla gioia (risate) al dolore (pianto) nel giro di pochi minuti. Questi bambini non sono “cattivi” e non vanno “strillati”, anzi, hanno bisogno di più sicurezze e di maggior sostegno.

Il mondo emotivo di un bambino difficile è ricco di emozioni quali paura, tristezza, solitudine, angoscia, rabbia e gelosia, emozioni codificate con atteggiamenti capricciosi e/o scatti d’ira.
E’ necessario canalizzare queste emozioni in atteggiamenti positivi e qui il genitore deve rassicurare il bambino in modo permanente: il bambino deve diventare autonomo così da smettere di cercare continue attenzioni.
Un bambino autonomo è ubbidiente, capace di fare richieste ai genitori senza rifugiarsi nel pianto o nascondersi dietro la rabbia.
Educare un bambino difficile
Far rispettare le regole a un bambino difficile è un compito arduo e faticoso, tuttavia le regole servono nella vita dei bambini ed è compito del genitore educare al benessere e alla comprensione emotiva.
Dobbiamo capire che i bambini ci guardano e imparano da noi che è bello diventare grandi. Ecco perché da sole le regole non bastano. Ecco qualche consiglio su come educare un bambino difficile.
Il potere del rinforzo positivo
Il rinforzo positivo è una strategia educativa che consiste nell’abbracciare un bambino quando fa qualcosa di sbagliato. In genere, quando un bambino fa qualcosa che non dovrebbe, il genitore ricorre a punizioni e sgrida il piccolo ma questi atteggiamenti innescano reazioni ancor più negative nei bambini.

Il rinforzo positivo si base sul dialogo con l’infante: avvicinatevi al piccolo e chiedetegli spiegazioni, usate un tono calmo ma molto determinato. Con altrettanta calma e determinazione dovrete spiegare al bambino perché ha sbagliato e mostrargli il modo corretto di agire. Con una punizione il bambino finirà per credere che lui è sbagliato senza capire il vero messaggio, cioè che il suo atteggiamento è stato sbagliato.

I bambini tendono a generalizzare, così ogni ramanzina è un affondo ancora più profondo nell’autostima in via di formazione del bambino: il bambino recepisce che la sua persona è sbagliata perché non arriva a scindere il giudizio che un genitore può avere su un singolo atteggiamento, dal giudizio che il genitore ha sull’intera sua persona.
Educare il bambino all’autonomia e alla felicità
Esistono molti libri e ricerche incentrate sulla giusta educazione da impartire ai bambini e non posso che consigliarvi il testo: “Le regole non bastano. Come educare i nostri bambini all’obbedienza, all’autonomia e alla felicità“.
Il libro è molto completo, pratico e chiaro, in primis vi spiegherà perché tanti bambini fanno fatica ad obbedire e perché tanti di noi faticano a insegnare e ottenere obbedienza e rispetto. Il libro è consigliatissimo perché spiega come possiamo concretamente ed efficacemente insegnare ai bambini le “giuste regole” e motivarli al benessere emotivo. In questo libro l’autore risponde a tante domande e accompagna il lettore, passo dopo passo, a scoprire il mondo dell’infanzia e insegna a condurre i bambini sulla strada dell’autonomia e felicità.
Il circolo vizioso della Fiducia
Il bambino ha bisogno di sicurezza, deve poter credere nel genitore e deve sapere che il genitore crede in lui. Questo è il circolo vizioso della fiducia che va alimentato quotidianamente.