"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

venerdì 11 marzo 2016

Tra l’infanzia e la vecchiaia c’è un istante chiamato vita

Invecchiare
Non lamentatevi se invecchiate. La vita è un dono che non tutti hanno il privilegio di scartare. È un insieme di sospiri, imprevisti, insegnamenti, piaceri e sofferenze. Per questo, la vita in sé è meravigliosa.
E anche per questo è fondamentale godersi ogni momento, farlo proprio e sentirsi fortunati. Accumulare la giovinezza è un’arte in cui ciò che conta è la vita degli anni e non gli anni della vita. In definitiva, significa dare un senso all’esistenza.
                                                                                                                                    José Saramago    

IL DISTRATTO NON E' MATTO

giovedì 10 marzo 2016

10 marzo 1946

10 marzo 1946 - 70 anni fa per la prima volta in Italia le donne possono partecipare al voto per eleggere le nuove amministrazioni comunali dopo la caduta del fascismo

martedì 8 marzo 2016

gite scolastiche 2 001

Piccolo Principe – poesia sull’autismo

poesia autismoÈ piccolo il mio mondo
e ci sto soltanto io,
non parlo o ti confondo
con strano chiacchierio,
saltelli e gesti strani
col corpo e con le mani
e fisso su qualcosa
lo sguardo mio si posa,
ti chiedi cosa penso,
ti sembro senza senso.
Son alte e forti mura
Costruite intorno a me,
ti faccio un po’ paura,
non sono come te.
È un altro mondo il mio
e tu non riesci a entrare
diversa lingua ho io
e tu non sai capire.
Se solo vuoi provare,
se prendi l’astronave,
potrai da me atterrare
e forse anche capire,
perché, in ogni viaggio,
un nuovo paesaggio
ti apre gli occhi e il cuore,
per renderti migliore.

lunedì 7 marzo 2016

Un bellissimo cortometraggio prodotto dalla Pixar nel 2010 che ha come protagonisti il Giorno e la Notte...


Mai visto un cortometraggio così bello!

DONNA


Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,i capelli diventano bianchi, 
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
Madre Teresa di Calcutta

domenica 6 marzo 2016

LA SCUOLA MATERNA CHE INSEGNA FIN DA PICCOLI A COLTIVARE IL PROPRIO CIBO

agriscuola cover
Scritto da Germana Carillo
Può l’agricoltura entrare a scuola? Certo che sì, e lo dimostrano alcuni studiosi italiani che recentemente hanno vinto il concorso di idee AWR International Ideas Competition con “Nursery Fields Forever”, una proposta che fonde l'agricoltura urbana con l'istruzione materna.
Loro sono Edoardo Capuzzo Dolcetta, Gabriele Capobianco, Davide Troiani e Jonathan Lazar e hanno in testa un’unica idea: se solo si vuole, i bambini si possono avvicinare alla natura eccome, mettendo al bando quel costante contatto digitale con cui li bombardiamo.
E non solo: scopo del team che opera a Roma è quello di far intendere chela “agricoltura prescolare” serve a far capire ai bambini da dove proviene il loro cibo e come coltivarlo. Secondo il progetto, infatti, si potrà insegnare ai bambini come coltivare e raccogliere il proprio cibo, come interagire con gli animali, conoscere le energie rinnovabili dalle turbine eoliche e dai pannelli solari che saranno installati in loco.
In parte fattoria e in parte scuola, la “Nursery Fields Forever” segue per l’apprendimento tre tipi di approccio: imparare dalla natura, imparare dalla tecnica e imparare dalla pratica. “Pensiamo che i bambini dovrebbero stare a contatto con la natura – spiega Edoardo Capuzzo Dolcetta – così abbiamo progettato questa strana scuola: niente aule, ma spazi aperti dove le verdure crescono e gli animali possono stare liberi. Si tratta di una miscelazione delle due cose, la scuola e la natura”             
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Cortometraggio: lasciate che i bambini scelgano la loro strada!



È normale che ogni padre, ogni genitore, desideri trasmettere a suo figlio le proprie abitudini, poiché si sente in possesso di una “saggezza” assoluta. Ma la verità è che sono proprio i bambini, molte volte, a costringerci a rivedere i nostri schemi mentali.
Nel cortometraggio vediamo un bambino in una barca insieme al padre e il nonno, immersi in uno scenario di assoluta magia. E, come in ogni rito di passaggio che si rispetti, anche il bambino riceve il suo cappello di “spazzino delle stelle”, uguale a quello che indossano i suoi familiari. È pronto a intraprendere la professione.
Ma… che cosa succede? Il compito di spazzare le stelle che cadono e ricoprono la luna, per quanto possa sembrare semplice, ogni tanto ha qualche complicazione. Il problema è che, a volte, le azioni ripetute ogni giorno non ci fanno più aguzzare l’ingegno, così l’abitudine ha ormai fatto perdere l’innocenza al nonno e al papà.
Ed è proprio a quel punto che il bambino con la luna negli occhi si fa avanti con decisione e coraggio, riuscendo a risolvere la situazione in un modo che non sarebbe mai venuto in mente alle generazioni precedenti.
Il bambino diventa così, un vero “Piccolo Principe”. Mette in atto il pensiero laterale, o ragionamento creativo, che solo un bambino sveglio e innocente è in grado di sviluppare.
Si allontana dagli schemi paterni per dare sfogo al suo ingegno, rappresentando una nuova generazione che è in grado di farsi strada da sola, che non rifiuta l’aiuto familiare, ma dimostra di possedere anche nuove capacità.
Mentre gli adulti discutono, il bambino agisce. Perché sono proprio loro, i bambini, ad avere la capacità di sapersi allontanare dai formalismi, da quello che è prevedibile, dalle abitudini. Ed è così che rompono gli schemi, e riescono ad avanzare.

venerdì 4 marzo 2016

CARO SOCRATE

Caro Socrate,
Socrate-1sono Matteo Coghe, uno studente del Liceo delle Scienze Umane “Niccolò Tommaseo” di Cagliari, la nostra professoressa di filosofia durante le ultime lezioni ci ha parlato di te, delle tue opere e in particolare del tuo pensiero che, da quanto ho potuto apprezzare, mi pare possa essere per certi aspetti molto attuale e ancora utile e applicabile anche ai nostri giorni, soprattutto da noi giovani. Io vivo in una società molto diversa dalla tua, dove tutto scorre ad una velocità impressionante; la vita è frenetica e i rapporti tra le persone sono spesso freddi, privi di affetti, competitivi o, peggio, interessati. La mia è una società che sembra non avere tempo per ascoltare, per riflettere, per confrontarsi. Spesso io e i miei coetanei siamo quasi risucchiati dal mondo virtuale della rete, dove tutto si svolge con una certa aggressività e dove ogni cosa sembra che non abbia un’anima e i sentimenti non possano esistere.

Caro Socrate, forse per te è difficile immaginare la rete. Provo a spiegarti di cosa si tratta: la rete

Punire è inutile e dannoso

Educare non puniredi Lorenzo Calia - Redazione di UPPA, Roma
L’opinione degli esperti di pedagogia è unanime: le punizioni compromettono il rapporto tra genitori e figli e non educano
In un’indagine pubblicata nel 2012 da Save the Children emergono dati molto interessanti sul tema delle punizioni fisiche in Italia: quasi la metà degli intervistati ricorre alle punizioni fisiche come metodo educativo, mentre circa il 5% lo fa quotidianamente. In una famiglia su venti la violenza fisica è all’ordine del giorno.
Non finisce qui: meno di un terzo degli intervistati si ritiene totalmente contrario all’uso della violenza come sistema educativo, mentre circa un genitore su quattro considera efficace la punizione corporale. La situazione è allarmante, non solo perché la punizione fisica è degradante per il bambino e per il genitore, ma soprattutto perché è completamente inutile.
Molti studi in ambito psicologico e pedagogico hanno ormai dimostrato che le punizioni non hanno alcun effetto correttivo del comportamento e compromettono il rapporto di fiducia tra chi le subisce e chi le infligge. Inoltre, i bambini che vengono puniti fisicamente, hanno maggiore probabilità di sviluppare atteggiamenti aggressivi nei confronti dei genitori.
Ogni genitore sa che, in alcuni momenti, i bambini hanno bisogno di essere corretti per modificare alcuni comportamenti inadeguati, ma per fare ciò servono regole, più che punizioni. Nel momento in cui la persona che educa sa assumere una modalità ferma, la sua autorevolezza sarà tale che la punizione risulterà superflua.

giovedì 3 marzo 2016

COSA FAREBBE IL TUO IDOLO AL TUO POSTO,SE DOVESSE AFFRONTARE UNA SITUAZIONE COMPLICATA?

Per esempio, quando un bambino o una bambina affronta una paura, è bene aiutarlo/a a sentirsi identificato/a con un personaggio di finzione che ammira. In questo modo, possiamo giocare con lui/lei immaginando cosa farebbe il suo idolo al suo posto,se dovesse affrontare una situazione complicata.
bambina nella cameretta
Se organizziamo una serie di giochi di questo tipo o di altri come le marionette, il rilassamento o l’esplorazione corporea, riusciremo a far acquisire al bambino le abilità necessarie per gestire le sue emozioni.Questo si tradurrà, inoltre, in un grato autoriconoscimento, il quale fomenterà l’interesse dei bambini nel lavorare su aspetti dei quali ancora non riescono a comprendere la complessità. Grazie a questo, coltiveremo lo sviluppo di una autostima sana, basata sul rispetto di se stessi e sul conseguimento reale e personale dei propri successi.

GIOCARE E' IL LAVORO DEI BAMBINI

bambina con palloncino rosa
Se c’è un modo per poter articolare l’apprendimento emotivo infantile, è tramite il gioco.
Il miglior modo di insegnare loro abilità che permettano loro di gestire le emozioni è attraverso il gioco; in questo modo, offriremo loro l’opportunità di imparare e mettere in atto nuovi modi di sentire, pensare ed agire.
In aggiunta, possiamo diventare parte integrante del processo di apprendimento emotivo in modo tremendamente efficiente. Di fatto, una volta introdotta una dinamica attrattiva, la curiosità e la ripetizione che il bambino attiverà nei confronti di qualcosa che lo diverte faranno il resto del lavoro.

CHE IL SORRISO SERVA LORO DA OMBRELLO

disegno bambini seduti che si tengono per mano
Sapendo che la serotonina è l’ormone principale della regolazione del nostro stato d’animo, possiamo aiutare il nostro cervello a produrla in modo naturale. Per regolarla, è sufficiente mantenere una dieta sana, dormire a sufficienza oppure fare attività fisica in modo abituale.
Affinché i bambini godano di una corretta salute emotiva, dobbiamo introdurre nella loro vita queste abitudini. In questo modo, il loro cervello si troverà nelle condizioni ottimali per evitare il sovraccarico di energia derivato dallo stress e dalla paura.
Bisogna sottolineare, come curiosità, che i ricercatori affermano che dire ai nostri bambini di sorridere e che le cose andranno per il meglio è davvero utile. Di fatto, alla luce dei dati, emerge che gli esseri umani possono equilibrare i propri livelli di serotonina con un semplice sorriso.

NUTRENDO I BAMBINI D'AMORE, LE PAURE MORIRANNO DI FAME

bambini amati
L’aspetto più interessante del farsi carico dell’educazione emotiva dei propri figli è che, tramite essa, si cambia la chimica dei loro cervelli o, in altre parole, si dà loro la possibilità di controllare la propria biologia. L’influenza negativa e penetrante dei mezzi di comunicazione, le pratiche educative poco corrette o l’assenza di rispetto verso le scuole o la società stanno minando le capacità emotive dei nostri bambini.È inevitabile che si verifichino questi cambiamenti sociali, bisogna accettarlo, ma quello che abbiamo nelle nostre mani sono strumenti per potenziare la salute emotiva dei nostri figli. Cosa possiamo fare?

Carta, forbice, sasso, il commovente spot animato contro il bullismo


L’importanza di Carta e Penna per un Pieno Sviluppo delle Capacità dello Studente

importanza di carta e penna

Negli anni, prima da studente poi da insegnante, mi sono resa conto in misura sempre crescentedell’importanza dello scrivere o tracciare segni a mano, del prendere appunti, del disegnare a mano libera e di recente ho scoperto, parlando con un mio amico compositore dell’importanza dello scrivere su carta per comporre musica.
Questo mi ha portato a fare alcune riflessioni e a pormi diversi interrogativi, per i quali ho trovato risposte negli studi di neuroscienze e di psicologia, che qui provo a riassumere.
L’uomo primitivo per esprimersi tracciava dei segni sulle pareti delle grotte, anche per un bambino che non sa scrivere è istintivo prendere un colore o una matita e tracciare un segno su una superficie; seduti sulla sabbia tracciamo con un dito dei segni, che sono espressione di qualcosa, narrata consciamente o inconsciamente, in modo organizzato o meno; attraverso le mani in modo istintivo facciamo fluire in modo semplice e immediato un pensiero: riusciamo a comunicare un saluto, un no, un fermati, … e attraverso le mani nei secoli abbiamo imparato a esprimere con la scrittura un pensiero organizzato.
Le mani sono una appendice del corpo, in comunicazione diretta con il cervello, che nei secoli si è sviluppato congiuntamente alle capacità manuali: manipolative, prensili, tattili … Per mezzo delle mani riusciamo ad attivare in perfetta sincronia diverse aree encefaliche.

martedì 1 marzo 2016

LETTURA VELOCE: punti di fissità e allargamento del campo visivo

Ti proponiamo un esercizio che, come tutti gli altri, devi svolgere con costanza più volte al giorno per diversi giorni. Può sembrare pedante, ma non ci sono altri modi per abituare i tuoi occhi ad uno stile di lettura nuovo e diverso rispetto a quello utilizzato fino ad ora. Quindi coraggio, con buona volontà, con la consapevolezza dei tuoi obiettivi e una buona dose di motivazione esercitati con il testo che trovi in basso.
Non devi far altro che leggerlo rispettando la sua struttura: gli unici movimenti degli occhi devono essere i "salti"da una parte all'altra. Per leggere ogni frammento di rigo devi tenere perciò un solo punto di fissità (il centro del rigo) da cui leggere tutto.
http://guamodi.blogspot.it/2013/06/lettura-veloce-punti-di-fissita-e.html
LETTURA VELOCE: punti di fissità e allargamento del campo visivo

DANIELA LUCANGELI

La professoressa Daniela Lucangeli in questa video lezione ci spiega perchè molto spesso l'insegnamento a scuola spegne le funzioni cognitive degli alunni invece di potenziarle!

A mio parere è grandiosa!