"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
...................................................................................................
GLI ALUNNI DELLA CLASSE1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni
Grazie a tutti per la collaborazione
sabato 2 gennaio 2016
giovedì 17 dicembre 2015
Una riflessione di Janusz Korczak che dedica al lettore adulto

Una riflessione di Janusz Korczak che dedica al lettore adulto
Dite:
È faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli
L'alfabeto delle emozioni
L’analfabetismo emotivo dilaga nella nostra società, la rabbia, la paura irrompono nelle nostre case, nelle nostre scuole, e le forme di violenza verso se stessi ( anoressia, bulimia, alcolismo, tabagismo, droghe) e verso gli altri ( bullismo, pressioni psicologiche, pregiudizio) sono la punta di un iceberg di un fenomeno che pare non abbia intenzione di arrestarsi.
Concediamo ai nostri bambini e alle nostre bambine la possibilità di scoprirsi diversi da come la società li vorrebbe, più autonomi proprio in quegli aspetti che dovrebbero essere più a loro misura, le emozioni, sapendole decifrare, riconoscere e comunicare.
Consentiamo ai bambini di imparare a:
Trasmettere L'AMORE
Gestire LA RABBIA
Immergersi NELLA GIOIA
Disegnare LA PACE
Accogliere L'AMICIZIA
Riconoscere LA PAURA
e.......Condividere questa avventura con gli adulti e gli amici che gli sono accanto .
Le bugie bianche
Per amore dei nostri figli, possiamo arrivare a raccontare bugie a fin di bene, perchè desideriamo per loro un mondo perfetto, una famiglia perfetta o una scuola perfetta. Ma la perfezione non esiste nel nostro mondo e quando i nostri figli scoprono la verità e cioè che ognuno di noi può sbagliare e che non siamo perfetti, perdono il ripsetto per noi, perdono la fiducia che avevano in noi. Ciò che era stato detto per attutire i colpi della realtà non diventa altro che una forma di inganno e di diffidenza.
La verità, non vuol dire caricare i nostri figli del peso della realtà, ma saper rispettare la loro capacità di comprendere, la loro capacità di ascoltare, il loro tempo di metabolizzare.
Affrontare la diversità con parole in rime
© Illustrazione Diane Duda (Dedicato a Chiara)
Rosabella la pecorella
Viveva in un prato di un verde variegato
grande quanto uno sguardo incantato
un gregge di pecorelle
tutte morbide, beate e belle.
I loro giorni trascorsi nei pascoli verdi
erano sempre uguali di cui il conto tu perdi.
Per tutte quelle pecorelle era gioia viva,
ma per una sola era una noia infinita.
Rosabella, così si chiamava,
aveva mille pensieri a cui pensava,
mille modi diversi di vivere la giornata
tanto da far perdere la testa alla sua mamma adorata.
I suoi non eran dispetti
erano piccoli giochetti
per vedere cosa avrebbero fatto gli altri piccoletti
così obbidienti dentro al gregge
che nessuno ammonisce o li corregge.
Perchè solo io, pensò Rosabella,
son così diversa e mi sento più lontana di una stella?
Un giorno lo domandò alla sua mamma
che la strinse al cuore e quasi cantò una ninna nanna.
"Dentro di te cresce libero il canto della natura
che rende meravigliosa ogni creatura.
Tu solo lo senti in questo gregge di pecorelle
per questo ti senti sola e non in mezzo a delle sorelle.
Quindi,amore mio, canta piano piano il canto tuo
e insieme a te io canterò il mio,
aiutiamo chi sta vicino a noi
a credere in sè e non ai pensieri altrui."
E fu così che Rosabella insieme alla sua mamma
iniziarono a cantare la loro storia più bella
quella dei cuori così beatamete felici
che non si senton soli tra le altre mille voci,
ma son parte di un coro intero
dove ogni piccola nota ha il suo valore vero.
Io non sono un disabile sono un bambino

Ma questo dovrebbe essere il compito degli adulti, degli educatori, degli insegnanti, perche' sono loro che dovrebbero decostruire ogni forma di stereotipo, ogni forma di pregiudizio spiegando che la diversita', se da un lato non ci definisce come persona (io non sono il mio essere disabile, nero, musulmano, maschio, femmina), dall'altro ci rende unici con le nostre specifiche competenze, abilita' ed emozioni.
Laura Ferraresi
domenica 6 dicembre 2015
martedì 1 dicembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
La psicoanalista: “I colori nei disegni possono indicare disagi o richieste di aiuto”
La Dottoressa Anna maria Sepe, psicoanalista ha spiegato a Giacinto Onlus come nei primi anni di vita e durante il periodo della scuola materna e elementare i bambini colorino senza dare un senso realistico o artistico al disegno, ma sotto la spinta di risposte emotive.
Nella psicoanalisi induttiva colorare rappresenta per il bambino un metodo proiettivo che scaturisce da una situazione emozionale. In base dunque alla presenza, alla combinazione o all’assenza del colore si può interpretare lo stato d’animo del bambino. In sintesi i colori rappresentano le porte d’entrata nell’esplorazione della psiche del bambino. Per una correttainterpretazione del colore il piccolo deve poter disporre di 8 colori principali: blu, giallo, verde, rosso , viola, nero, marrone, grigio.
Nell’interpretazione del colore viene valutata:
collocazione dei colori sul disegno
dominanza del colore su vari soggetti ed oggetti
prevalenza dei colori sul disegno
limitazione dei colori a disposizione
Ecco alcune linee guida che possono aiutare a interpretare i disegni colorati dei vostri bambini.
Se il bambino si limita a 4 colori significa che al momento ha poco stimolo. Se nei colori prevalgono i colori caldi (giallo, rosso e arancione) si evince un carattere irrequieto ed espansivo. Se adoperati in modo eccessivo significa che il bambino ha bisogno di accentrare l’attenzione su di se. Quelli freddi (violetti, blu e verdi) indicano caratteri pacati, riservati, tranquilli. Se adoperati in modo eccessivo si evince insicurezza, chiusura, timidezza.
Se il piccolo tende ad escludere costantemente il rosso e il giallo è indice di un momento di stanchezza. Il blu ed il verde associati spesso indicano controllo delle proprie azioni. Inoltre predisposizione per le materie scientifiche. Il rosso, l’arancione, il marrone sono indice di grossa istintività e predisposizione per le materie artistiche.
Nello specifico:
-Blu; esprime serenità, calma, predisposizione gesti affettuosi. Se è dominante un forte autocontrollo.
-Giallo; coerenza con le proprie scelte, costanza, determinazione. Se è dominante può essere indice di un rapporto difficile con il papà. (attenzione se è dominante in concomitanza con la nascita di un fratellino è indice di gelosia).
-Marrone; esprime gioia, periodo felice. Se è dominante è indice di chiusura. Se è dominante sulle persone e sulla casa esprime tristezza. Attenzione se disegna l’albero tutto marrone (radici-tronco-chioma) è indice di conflitto e incomprensione con la mamma. Se
Nella psicoanalisi induttiva colorare rappresenta per il bambino un metodo proiettivo che scaturisce da una situazione emozionale. In base dunque alla presenza, alla combinazione o all’assenza del colore si può interpretare lo stato d’animo del bambino. In sintesi i colori rappresentano le porte d’entrata nell’esplorazione della psiche del bambino. Per una correttainterpretazione del colore il piccolo deve poter disporre di 8 colori principali: blu, giallo, verde, rosso , viola, nero, marrone, grigio.
Nell’interpretazione del colore viene valutata:
collocazione dei colori sul disegno
dominanza del colore su vari soggetti ed oggetti
prevalenza dei colori sul disegno
limitazione dei colori a disposizione
Ecco alcune linee guida che possono aiutare a interpretare i disegni colorati dei vostri bambini.
Se il bambino si limita a 4 colori significa che al momento ha poco stimolo. Se nei colori prevalgono i colori caldi (giallo, rosso e arancione) si evince un carattere irrequieto ed espansivo. Se adoperati in modo eccessivo significa che il bambino ha bisogno di accentrare l’attenzione su di se. Quelli freddi (violetti, blu e verdi) indicano caratteri pacati, riservati, tranquilli. Se adoperati in modo eccessivo si evince insicurezza, chiusura, timidezza.
Se il piccolo tende ad escludere costantemente il rosso e il giallo è indice di un momento di stanchezza. Il blu ed il verde associati spesso indicano controllo delle proprie azioni. Inoltre predisposizione per le materie scientifiche. Il rosso, l’arancione, il marrone sono indice di grossa istintività e predisposizione per le materie artistiche.
Nello specifico:
-Blu; esprime serenità, calma, predisposizione gesti affettuosi. Se è dominante un forte autocontrollo.
-Giallo; coerenza con le proprie scelte, costanza, determinazione. Se è dominante può essere indice di un rapporto difficile con il papà. (attenzione se è dominante in concomitanza con la nascita di un fratellino è indice di gelosia).
-Marrone; esprime gioia, periodo felice. Se è dominante è indice di chiusura. Se è dominante sulle persone e sulla casa esprime tristezza. Attenzione se disegna l’albero tutto marrone (radici-tronco-chioma) è indice di conflitto e incomprensione con la mamma. Se
domenica 22 novembre 2015
Pillole di Qualità | Il cortocircuito delle emozioni di Daniela Lucangeli
Se apprende con paura ritornerà dalla memoria anche la paura, se apprende con percezione di inadeguatezza si sentirà sempre inadeguato, e la sua memoria ripeterà questo circolo stabilizzando che non è capace. - Daniela Lucangeli
Come stimolare ogni giorno l'intelligenza dei bambini, secondo il metodo Feuerstein

La giornalista Nessia Laniado nel libro "Come stimolare giorno per giorno l'intelligenza dei vostri bambini" (edizioni Red) propone alcuni suggerimenti che ogni genitore può applicare nella vita di tutti i giorni per potenziare le doti del bambino e portare alla luce i suoi talenti.
"Non si tratta di dare lezioni di intelligenza, ma di saper cogliere nei gesti quotidiani le infinite occasioni per arricchire di pensieri, conoscenze, emozioni, ricordi, domande, simboli, parole, dunque la vita dei nostri figli" dice l'autrice.
Leggi anche: 11 dritte per allenare l'intelligenza dei bambini
1 Insegnate l'attenzione: quando dovete dire qualcosa di importante guardate il piccolo negli occhi
L'intelligenza dipende dall'attenzione. Uno studio della Washington University di Saint Louis ha scoperto che l'intelligenza fluida, quella cioè che permette di trovare soluzioni creative, dipende soprattutto dalla capacità di attenzione. E l'attenzione non fa parte del patrimonio genetico, ma si impara.
martedì 3 novembre 2015
AUTUNNO

Per i bambini autunno è color oro, arancio, giallo e marrone;
autunno è freddo che pizzica la pelle;
autunno è il giorno che si fa più breve, è il buoi sul cielo che cala anticipatamente;
autunno è preludio d’inverno, nel mondo animale c’è chi sbadiglia e chi già sonnecchia preparandosi al letargo;
autunno è frutta secca e zucche.
sabato 31 ottobre 2015
Perchè mangiamo le unghie? 7 consigli per smettere

Mangiarsi le unghie è un’abitudine piuttosto comune. Onicofagia è il nome di questo disturbo, ed è molto più diffuso di quanto si possa immaginare perché riguarda il 45% dei bambini e il 10% degli adulti.
Cosa ci spinge a mangiare le unghie?
Secondo la teoria freudiana è un sintomo riconducibile alla fase della fissazione orale.
La bocca è l’organo con il quale il bambino entra in contatto con la madre, attraverso il suo seno. In questo periodo della vita del bambino la sua relazione fondamentale con il mondo esterno è di tipo nutritivo, con la madre.
Il fanciullo in questa fase tende a portare tutto alla bocca, dal seno della madre agli oggetti che lo interessano. La bocca diventa il suo mezzo di contatto con il mondo. Le fissazioni relative a questa fase sono dette fissazioni orali, e derivano dalla lunghezza eccessiva o eccessivamente corta di questo periodo. Tutte le fissazioni orali hanno un elemento in comune: l’eccessiva inclinazione per comportamenti che coinvolgono tutto il cavo orale (mangiare, suggere, fumare, bere, etc).
Un trauma in questo periodo o semplicemente la reiterata frustrazione durante lo svezzamento, possono rendere “orali” i tratti del carattere
La leggenda del filo rosso

Una sera, mentre tornava a casa, un bambino incontrò un uomo anziano in piedi sotto il chiaro di luna. L’uomo disse al bambino che era legato alla sua futura moglie da un filo rosso, e gli indicò la donna alla quale era destinato.
Il bambino, al quale non interessava per nulla conoscere la sua “futura” sposa, lanciò una pietra alla bambina e fuggì.
Anni dopo, il ragazzo si era trasformato in un giovane uomo ed i suoi genitori si preoccuparono di organizzargli il matrimonio, cercando la moglie ideale per lui, come si usava all’epoca in quella cultura. Trovata la compagna e concluso il matrimonio, la prima notte di nozze la moglie venne raggiunta dal marito nella sua stanza, la giovane donna aveva il volto coperto da un velo. Togliendo il velo il giovane vide per la prima volta la bellezza di sua moglie e ne restò meravigliato, ma notò anche un ornamento che la ragazza portava sul sopracciglio. Allora il ragazzo chiese a sua moglie cosa nascondesse l’adorno.
Lei gli raccontò che da bambina, una notte di luna piena, incontrò un bambino che gli lanciò un sasso causandogli una ferita che gli aveva lasciato una brutta cicatrice. L’ornamento serviva a coprire il segno di quella notte.
Il giovane non sapeva che quella notte della sua infanzia, il vecchio da lui incontrato non era altri che Yue Xia Lao, un uomo che, secondo la leggenda popolare, vive sulla luna e ogni notte esce a cercare tra le anime quelle che sono predestinate. In seguito le lega con un sottile filo rosso in modo che non possano più perdersi.
Questa leggenda cinese, della quale esistono diverse versioni, è conosciuta anche in Giappone e parla dei fili invisibili che ci legano ad altre persone, fili che possono impigliarsi o tendersi, ma mai rompersi.
L'alfabeto delle emozioni

L’analfabetismo emotivo dilaga nella nostra società, la rabbia, la paura irrompono nelle nostre case, nelle nostre scuole, e le forme di violenza verso se stessi ( anoressia, bulimia, alcolismo, tabagismo, droghe) e verso gli altri ( bullismo, pressioni psicologiche, pregiudizio) sono la punta di un iceberg di un fenomeno che pare non abbia intenzione di arrestarsi.
Concediamo ai nostri bambini e alle nostre bambine la possibilità di scoprirsi diversi da come la società li vorrebbe, più autonomi proprio in quegli aspetti che dovrebbero essere più a loro misura, le emozioni, sapendole decifrare, riconoscere e comunicare.
Consentiamo ai bambini di imparare a:
Trasmettere L'AMORE
Gestire LA RABBIA
Immergersi NELLA GIOIA
Disegnare LA PACE
Accogliere L'AMICIZIA
Riconoscere LA PAURA
e.......Condividere questa avventura con gli adulti e gli amici che gli sono accanto .
LAURA EFFE
sabato 5 settembre 2015
"I genitori iperprotettivi creano danni psicologici permanenti nei figli". La ricerca su 5000 volontari nati nel 1946
"L'iperprotettività dei genitori verso i figli, soprattutto durante il periodo dell'infanzia e della crescita, può causare loro dei danni psicologici permanenti da adulti". A mettere in guardia le mamme e i papà dall'essere troppo apprensivi è una nuova ricerca, pubblicata sul Journal of Positive Psychology, una delle più vaste su questo tema. Gli studiosi hanno seguito più di 5000 persone fin dalla loro nascita, nel 1946: dall'analisi è emerso che i partecipanti cresciuti senza genitori troppo "opprimenti"erano proprio quelli che risultavano avere il punteggio più alto in sondaggi riguardanti la felicità e il loro benessere generale.
Se è noto da tempo quanto l'infanzia abbia profondi effetti sulla crescita di un individuo, la ricerca è una delle prime a "calcolare" sul lungo periodo l'impatto di alcuni comportamenti da parte dei genitori. Al contrario di alcuni studi precedenti, secondo i quali i figli con legami molto stretti con madri e padri sono più predisposti a creare una relazione forte con il partner, dagli esperimenti condotti dai ricercatori della University College London è emerso che i più "infelici" erano proprio i volontari che, intervistati all'età di circa quarant'anni, ricordando l'infanzia descrivevano la mamma e il papà come iperprotettivi.

"Un controllo costante, psicologico, sui bambini può limitare la loro indipendenza e può, infine, farli sentire meno capaci di regolare il proprio comportamento in base alle situazioni", spiegano gli studiosi. Invadere la loro privacy o prendere decisioni al posto loro può aumentare il bisogno da parte del piccolo di una o di entrambe le figure genitoriali. Ma ciò non significa lasciare fare ai figli ciò che più vogliono: nessuna ripercussione a livello psicologico c'è stata sui bambini ai quali i genitori ogni tanto vietavano di uscire fuori a giocare.
"I genitori sono vitali per il benessere mentale delle future generazioni - spiega l'autore dello studio, il professor Mai Stafford della Medical Research Council’s Lifelong Health and Ageing unit dell'università inglese -. Da questo punto di vista bisognerebbe ridurre le pressioni economiche e di altro tipo sulle mamme e sui papà, in modo che possano dedicarsi a creare una relazione migliore con i loro figli, senza eccessi".
http://www.huffingtonpost.it/2015/09/04/genitori-iperprotettivi-danni-psicologici-ricerca_n_8088452.html?ref=fbpr
Se è noto da tempo quanto l'infanzia abbia profondi effetti sulla crescita di un individuo, la ricerca è una delle prime a "calcolare" sul lungo periodo l'impatto di alcuni comportamenti da parte dei genitori. Al contrario di alcuni studi precedenti, secondo i quali i figli con legami molto stretti con madri e padri sono più predisposti a creare una relazione forte con il partner, dagli esperimenti condotti dai ricercatori della University College London è emerso che i più "infelici" erano proprio i volontari che, intervistati all'età di circa quarant'anni, ricordando l'infanzia descrivevano la mamma e il papà come iperprotettivi.

"Un controllo costante, psicologico, sui bambini può limitare la loro indipendenza e può, infine, farli sentire meno capaci di regolare il proprio comportamento in base alle situazioni", spiegano gli studiosi. Invadere la loro privacy o prendere decisioni al posto loro può aumentare il bisogno da parte del piccolo di una o di entrambe le figure genitoriali. Ma ciò non significa lasciare fare ai figli ciò che più vogliono: nessuna ripercussione a livello psicologico c'è stata sui bambini ai quali i genitori ogni tanto vietavano di uscire fuori a giocare.
"I genitori sono vitali per il benessere mentale delle future generazioni - spiega l'autore dello studio, il professor Mai Stafford della Medical Research Council’s Lifelong Health and Ageing unit dell'università inglese -. Da questo punto di vista bisognerebbe ridurre le pressioni economiche e di altro tipo sulle mamme e sui papà, in modo che possano dedicarsi a creare una relazione migliore con i loro figli, senza eccessi".
http://www.huffingtonpost.it/2015/09/04/genitori-iperprotettivi-danni-psicologici-ricerca_n_8088452.html?ref=fbpr
Scuola senza zaino: biro e righelli sono in condivisione. E i libri restano in classe. Le verifiche? “Personalizzate”
E' un progetto nato nel 2002 a Lucca, a cui finora hanno aderito 127 istituti della penisola, e da quest’anno se ne aggiungeranno altri 63 in Toscana. Si sviluppa sulla scia della della pedagogia montessoriana e punta a responsabilizzare gli alunni dove "il carico di lavoro dipende dai livelli di capacità".

L’inizio della scuola è alle porte, molte famiglie fanno i conti con il rincaro dei prezzi della cartoleria, altre invece possono tirare un sospiro di sollievo perché nelle classi dei loro figli zaini e astucci non sono ammessi. Biro, matite, gomme, forbici, squadre e righelli sono in condivisione e a fine lezione quaderni e libri vengono sistemati negli scaffali all’ingresso dell’aula. La “scuola senza zaino” è un progetto nato nel 2002 a Lucca, a cui finora hanno aderito 127 istituti della penisola, e da quest’anno se ne aggiungeranno altri 63 in Toscana (la Regione con una delibera del 31 luglio ha previsto un finanziamento di 50mila euro all’anno fino al 2020).
Una scuola più leggera non solo ha una diversa organizzazione degli spazi, ma offre anche percorsi didattici personalizzati e allo stesso tempo abitua gli alunni a lavorare in gruppo.
Una scuola più leggera non solo ha una diversa organizzazione degli spazi, ma offre anche percorsi didattici personalizzati e allo stesso tempo abitua gli alunni a lavorare in gruppo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/05/scuola-senza-zaino-biro-e-righelli-sono-in-condivisione-e-i-libri-restano-in-classe-le-verifiche-personalizzate/2005529/
I siciliani...
La spiaggia su cui muore l’Europa
Mentre la polizia ceca “marchia” i migranti, Italia, Francia e Germania chiedono all’Ue di rivedere le norme sull’asilo. Una foto scuote il mondo.
Il bambino con la faccia nella sabbia si chiamava Aylan. Tre anni. Pantaloncini al ginocchio, una maglietta rossa, le braccia stese dalla risacca. Ieri mattina la corrente lo ha spinto indietro, fino alla spiaggia di Bodrum, Turchia, la stessa spiaggia da cui era partito poche ore prima.
http://www.lastampa.it/2015/09/03/italia/cronache/aylan-e-quella-traversata-da-bodrum-pochi-chilometri-diventati-una-trappola-g2ORPM6VE9DYZquua7bNyO/pagina.html
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